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F1 BAHRAIN: SEMPERBONI TRIONFA IN UNA NOTTE DA SOGNO

  • Immagine del redattore: Matteo Pittaccio
    Matteo Pittaccio
  • 10 ott 2018
  • Tempo di lettura: 4 min


Sono i 5412 metri del circuito del Bahrain ad ospitare il secondo appuntamento stagionale di F1. Dopo un weekend australiano chiuso in anticipo a causa di una bandiera rossa a metà gara, i team arrivano a Sakhir consci di dover incontrare una pista tanto spettacolare quanto tecnica e complicata.

Le qualifiche sono all'insegna del duello Ferrari - Mercedes, con Red Bull che riesce comunque ad issarsi in seconda fila grazie al tempo straordinario di Casciaro.

La lotta per la Pole Position ha tenuto incollati allo schermo gli spettatori fino agli ultimi secondi.

Semperboni (Smokeman) ha pensato di poter sbrigare subito la pratica "Pole Position", senza però fare i conti con la rinascita della W09, che guidata da Lauro si è piazzata in prima posizione a pochi secondi dalla fine del Q3.

Ancora in difficoltà Bellegati. Il due volte campione del mondo è stato costretto a rientrare ai box e ritirarsi durante il Q1, venendo costretto così a partire in P17.

La "Pole Position dei Mid-Team" va a Jakub Rokita (Jsport) , il quale si piazza davanti al gruppone composto da Renault, Haas e soprattutto McLaren, che con il terzo pilota Di Legge ha conquistato in modo incredibile il Q3.

La gara si preannuncia, quindi, uno scontro a fuoco aperto.

Allo spegnimento dei semafori Semperboni brucia Lauro, che fa pattinare eccessivamente gli pneumatici posteriori perdendo anche la posizione sul compagno di squadra Verni (Unapulitan). Le speranze di vittoria e di podio per Lauro finiscono dopo pochi metri. In curva 1 la W09 arriva a contatto con la RB14 di Casciaro, perdendo varie parti di carbonio dall'ala anteriore.

Nel frattempo Fedele (Red Bull) perde numerose posizioni, passando dal quinto al nono posto.

Straordinari i primi giri di Bellagati (Ferrari). In soli 7 passaggi riesce a tornare in zona TOP6, avvicinandosi ai due Red Bull, con i quali lotterà sui tempi per tutto il primo stint di gara.

Per Semperboni (Ferrari) la gara si rivela una prova a tempo di 57 giri. Non si può dire la stessa cosa per tutto il resto del gruppo. Verni (Unapulitan) non sembra avere feeling con la sua Mercedes, venendo costretto a difendersi dalla pressione psicologica imposta da Casciaro, mai sopra i due secondi di distacco durante il primo stint.

La sorpresa arriva quando inizia il valzer dei pit-stop. Verni opta per una strategia a due soste, montando gomme Soft nuove a differenza di tutti gli altri, i quali per il secondo ed ultimo stint hanno montato gomme medie.

Nonostante le gomme più prestazionali Verni non riesce mai ad impensierire Semperboni, che con le gomme medie riesce a mantenere un ritmo entusiasmante.

Nel frattempo Bellegati, partito con le gomme più dure, riesce a scavalcare Fedele, portandosi alle spalle di Casciaro.

La situazione dei Mid Team è ancor più spettacolare.

Rokita (Force India) e Aloj (Renault) occupano il sesto ed il settimo posto, ma ciò che più impressiona è il distacco tra i due. Difatti per tutto l'ultimo stint Aloj riesce a rimanere a circa due secondi da Rokita, non riuscendo però a concretizzare un attacco vero e proprio. Più isolato, anche se non troppo lontano, De Campo (Mettiuu99 - Haas) mentre il suo compagno di squadra Spadi (Synestra) viene coinvolto in un contatto con Bonvento (Renault) che lo costringe per tutta la seconda metà di gara a lottare con una McLaren che, guidata da Di Legge, punta al primo punto stagionale.

C'è da dire che la storia del Team di Woking dovrebbe far pensare a vittorie, pole position, titoli piloti e costruttori, ma la MCL33 non ha il potenziale necessario per raggiungere gli obiettivi elencati due righe fá, indi per cui la TOP10 si deve considerare quasi come un podio.

Il duello tra Spadi e Di Legge perdura per 38 giri. Una lotta più di testa, psicologica, che fisica. Il tutto si conclude quando al giro 55, a due passaggi dalla bandiera a scacchi, il pilota Haas fora la posteriore sinistra, perdendo ogni chance di ottenere almeno un punto.

Gli ultimi giri del GP del Bahrain non hanno visto come unici protagonisti Spadi e Di Legge, anzi.

Verni, avendo montato la soft a metà gara è costretto a pittare per montare la supersoft, gomma con la quale deve recuperare le posizioni perse con il pit stop in più rispetto agli altri. Uscendo dai box si ritrova di poco davanti a Fedele, dietro a Bellegati e Casciaro.

Non c'è neanche il tempo di guardare i rilevamenti cronometrici che Verni si attacca agli scarichi della Ferrari di Bellegati, sorpassando il bolognese nel lungo rettilineo principale.

Più duro è il confronto con Casciaro, il quale non oppone troppa resistenza in curva 1 nel tentativo di incrociare la traiettoria. L'idea è buona, l'applicazione pratica anche. Casciaro ritorna davanti in curva 2 e curva 3, ma la gomma migliore di Verni ed una power unit Mercedes più potente consentono proprio a quest'ultimo di tornare al secondo posto, abbandonato al giro 43 per via della seconda sosta.

Gli ultimi giri hanno anche visto una stupenda lotta tra Rokita (Force India), Aloj (Renault) e Lauro (Mercedes), con il PoleMan costretto a rimontare dopo due sostituzioni dell'ala anteriore. Lauro riesce ad arrivare davanti a Rokita ed Aloj, ma a causa dei tre secondi di penalità inflitti per eccessivi tagli curva sono i Force India ed Haas ad ottenere la sesta e la settimana posizione.

Trascurato dalla regia per tutta la gara Semperboni vince e stravince il Gran Premio del Bahrain, ottenendo il suo secondo successo stagionale, confermando la leadership nella classifica piloti ed il ruolo di primo pilota all'interno della scuderia. Bellegati in primis, Mercedes e Red Bull dovranno lavorare duramente durante la stagione, per evitare un dominio che sembra essere già una certezza.

L'appuntamento va al Gran Premio della Cina, circuito particolare nel quale il ci si aspetta un primo vero e proprio confronto fisico tra Ferrari e Mercedes.

1 comentario


Simone Casciaro
Simone Casciaro
11 oct 2018

Articolo spettacolare!

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